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Siamo un'associazione che opera in Romania per l’appoggio a minori in difficoltà, in famiglia e negli orfanotrofi, e per il sostegno materiale ed educativo a nuclei familiari in condizioni di bisogno.

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1. Il bambino sa che sono io a occuparmi di lui con il sostegno a distanza?

Generalmente i bambini sanno che sono aiutati da un amico in Italia, non posso però conoscere, per tutelare prima di tutto il donatore, i suoi dati. Ciò non toglie che, qualora il donatore lo volesse, il bambino potrà avere solo ed esclusivamente le notizie che il sostenitore a distanza vorrà fornirgli, con il consenso dell’associazione.

 

2. Chi riceve il denaro inviato dal sostenitore?

I contributi vengono inviati trimestralmente ai coordinatori locali, assistenti sociali che li utilizzano per provvedere alle necessità del bambino e della sua famiglia secondo il progetto di sostegno stabilito.

 

3. Quale è il metodo usato dall’associazione per le adozioni?

L’attenzione è incentrata a non creare dipendenza e assuefazione nei beneficiari. Il metodo di lavoro vuole puntare sia sulla qualità dell’organizzazione (precisione nei rapporti con i donatori, trasparenza nella gestione dei soldi, collaborazione e pianificazione del lavoro) sia sull’efficacia educativa dei nostri interventi in loco. Grazie all’individuazione di problemi e risorse che emergono nelle visite domiciliari, si riesce a fare una lettura della situazione e a impostare gli interventi di aiuto successivi.

 

4. Quali sono gli obiettivi dei progetti?

Lo scopo del progetto di sostegno è quello di aiutare le famiglie a crescere con le proprie forze. Proponiamo un aiuto immediato e distribuito nel tempo, che miri a risolvere i problemi delle famiglie disagiate, non a creare assuefazione e dipendenza degli adottati sui donatori.

 

5. Dove vivono i bambini?

A Bucarest e Slatina (Oltenia)

• A Bucarest operiamo in partnership con un Centro diurno che cura attività ludico-educative con i minori delle famiglie che seguiamo;
• A Slatina (Oltenia) il punto di riferimento è l’attività sociale che fa capo alla parrocchia cattolica della cittadina. A Bucarest una psicologa con un’equipe di specialisti si occupano di selezionare e valutare i problemi delle famiglie disagiate, di accompagnarle e sostenerle nell’affrontare il percorso di recupero. A Slatina, 180 km a sud di Bucarest, una consulente pedagogica e un’assistente sociale sono le figure professionali che si occupano di organizzare sul posto i Progetti, di visitare periodicamente le famiglie e di valutare i loro problemi per poi attuare un piano di sostegno mirato.

 

6. Che tipo di informazioni riceverò ogni tre mesi?

Una lettera scritta dai nostri collaboratori con le informazioni sulla situazione scolastica e familiare del bambino. Ci saranno, inoltre, eventuali note sull’andamento del progetto di sostegno.

 

7. Che tipi di adozioni esistono?

L’adozione scolastica che supporta il bambino nello studio e l’adozione familiare che aiuta il bambino e la sua famiglia a superare i problemi di ordine quotidiano.

 

8. Come si decide che tipo di adozione intraprendere?

A seconda dei casi e soprattutto dell’età del bambino o del ragazzo è l’associazione a decidere quale tipo di adozione effettuare.

 

9. Posso scrivere al bambino?

Progetti in, tutelando sia il donatore sia l’adottato, preferisce gestire queste comunicazioni.

 

10. Posso mandare un regalo?

Solitamente più che mandare un regalo sarebbe meglio inviare un contributo extra, anche solo di pochi euro, specificando che si tratta di un regalo. Sarà poi nostra premura far pervenire i soldi agli assistenti sociali che provvederanno a comprare un regalo (scelto da voi o valutando le esigenze del bambino) e di portarlo a destinazione.

 

11. Quanto dura il sostegno a distanza?

Dipende dalla situazione, può durare alcuni anni, in genere almeno tre, o anche più a lungo . All'inizio dell'adozione si effettua una stima del tempo e del tipo di sostegno che si reputa più adatto e poi lo si comunica al donatore. Spesso le condizioni sono così disastrose che non è possibile fare un'ipotesi di sostegno a breve termine.

 

12. Perchè si interrompe il sostegno a un bambino?

Perché ha terminato il percorso educativo previsto, perché la sua famiglia si trasferisce lontano e non è più possibile seguirlo, perché le sue condizioni sono migliorate e non ha più necessità di aiuto, perché si rifiuta di collaborare al progetto di sostegno.

 

13. Cosa succede quando il bambino non può più essere sostenuto?

Il sostenitore riceve una comunicazione in cui si spiega il motivo per cui il sostegno a quel bambino termina, e insieme la proposta di un nuovo bambino da sostenere.

 

14. Quando il sostegno a un bambino si interrompe, come viene utilizzato il contributo già versato?

Viene utilizzato per il sostegno al nuovo bambino.

 

15. E cosa succede se io devo interrompere il sostegno?

Progetti-in si fa carico di continuare ad aiutare il bambino e di cercare un nuovo sostenitore, per questo è importante comunicarlo con anticipo.

 

16. Chi sono i coordinatori locali?

Sono persone italiane o locali che organizzano la gestione dei contributi, lo svolgimento delle attività con i bambini e la preparazione delle informazioni per i sostenitori.

 

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