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Martedì 17 Dicembre 2013 09:53

Romania – tradizioni e usanze natalizie

In Romania nel mese di dicembre ci sono molte feste e tradizioni ; alcune di loro si sono perse, ma nonostante ciò, soprattutto nelle zone rurali ne sono rimaste molte. Dicembre è il mese degli zii: Zio Nicolae (Mos Nicolae) e Zio Craciun (Mos Craciun – in Italia Babbo Natale ).

In Romania Mos Nicolae (San Nicola), festeggiato il 6 Dicembre, è conosciuto per la sua carità, bontà, saggezza e per la lotta contro le false testimonianze fatte contro la fede cristiana di Arie. Per ricordare la bontà di questo santo, i rumeni mettono nelle scarpe dei bambini regalini da parte di … Mos Nicolae. Inoltre Mos Nicolae è considerato il protettore dei poveri e colui che porta fortuna alle ragazze povere quando si sposano.

Le Feste dell’inverno iniziano il 20 Dicembre quando si festeggia Ignatul. Ignat è una divinità solare che ha preso il nome e la data di celebrazione da San Ignatie Teofanul che in ortodossia si celebra il 20 Dicembre.

Un’usanza molto conosciuta è “taierea porcului” (“sacrificare il maiale”). In varie regioni della Romania il maiale è sacrificato nel giorno di Ignat,il 20 dicembre. Ignatul è conosciuto anche sotto il nome di “Ignatul porcilor” (Ignazio dei maiali). Si dice che il maiale che non è stato sacrificato in questo giorno, non prenderà più peso perché ha vissuto il suo ultimo giorno! Sempre in questa giornata si preparano i cibi tradizionali per il giorno di Natale: carnati (salsiccia), caltabosi (un tipo speciale di salsiccia), jumari (ciccioli), slanina afumata (lardo affumicato). Alcune di queste specialità si fanno affumicare secondo metodi trasmessi da una generazione all’altra. Dopo che il maiale è stato sacrificato, viene messo in vassoi adatti a quest’occasione e il capofamiglia prepara “pomana porcului” (= un pranzo a base di carne fresca di maiale; gli invitati sono le persone che hanno aiutato a sacrificare il maiale e qualche vicino).

Nei pochi giorni rimasti prima del Natale le casalinghe preparano "piftie" (un tipo speciale di gelatina fatta con la carne), "sarmale" (involtini con cavolo), "cozonac cu nuca si mac" (un tipo di panettone con noci e papavero). Nello stesso tempo iniziano la pulizia della casa e del cortile, addobbano l’abitazione per i giorni di festa e preparano i vestiti della Festa. Una volta finito, le donne preparano un cesto con un po’ di tutti i cibi cucinati , una bottiglia di vino e portano questo cesto in Chiesa nella sera della Vigilia di Natale per essere benedetto. Tutti i preparativi fatti in questo periodo dalle casalinghe che abitano nelle campagne hanno un qualcosa di magico e servono a propiziare la ricchezza della casa e dei campi.

In Romania la Natività del Bambin Gesù e annunciata tramite “colinde” (= i canti specifici che si intonano solo prima di Natale). I primi che avviano l’annuncio della Natività sono i bambini e i giovani, il giorno prima di Natale. Loro vanno in ogni casa, dove sono accolti con mele, noci, e dolci speciali chiamati “Pannolini del Bambino Gesu”. La tradizione dice che Dio ha permesso di fare sentire questi canti (colinde) per dare possibilità alle persone di liberarsi dei propri peccati. Cosi’, ogni anno a Natale, il Santo nome di Dio può arrivare alle orecchie e al cuore delle persone, ricordandogli di rinunciare alle cattive tentazioni . Sempre la tradizione dice che nel momento in cui le “colinde” non si sentiranno più sulla Terra, i demoni conquisteranno il mondo e l’uomo non potra fare più niente.

Il giorno prima del giorno della Vigilia, dopo mezzanotte, tra il 23 e 24 Dicembre, si fa un “pranzo” di festa, per le anime dei defunti e tutti i cibi sono preparati senza carne, latte, uova. A questo pranzo partecipa anche il prete e la sua presenza dà un senso di cerimonia; lui benedice il pranzo e assaggia ogni cibo.

Il giorno della Vigilia è governato dall’attesa della nascita di Bambino Gesù e dall’arrivo di Mos Craciun (Babbo Natale). Quest’ultimo è molto desiderato, soprattutto dai bambini per i regalini che porta: dolci, caramelle, frutta, vestiti e qualche giocattolo. Ai grandi Babbo Natale regala anche un po di carne di maiale!!!

La tradizione dice che la Vergine Maria, chiede accoglienza ad un vecchio chiamato Ajun; questo, dicendogli che è una persona povera lo guida verso suo fratello, Mos Craciun (Babbo Natale), molto più ricco. Mos Craciun era il padrone della capanna dove Maria e Giuseppe sono stati accolti per la nascita del Bambin Gesù. Si dice che Mos Craciun, dopo la Natività, ha messo Bambino Gesù sotto un albero di mele ed ha iniziato a raccogliere le mele che poi offriva con tanta allegria ai bambini che passavano di là. Di questo fatto è rimasta la tradizione che Mos Craciun (Babbo Natale) offre regali ai bambini in occasione della Natività.

Un'altra usanza specifica per le Feste dell’ inverno è quella di ricevere la visita del prete nei giorni della Vigilia di Natale e nella Vigilia della Befana. Questa cosa dà la possibilità di comunicare in modo diretto il messaggio delle Feste tra i fedeli e il clero. La tradizione dice che nella Vigilia di Natale non devi picchiare nessuno, nemmeno come scherzo, perchè rischi di stare male durante l’anno che sta per arrivare.

Giorno di Natale.

Dal giorno di Natale, 25 Dicembre e fino alla Befana, i bambini e i ragazzi cantano colinde (i canti tipici natalizi), visitano ogni casa avendo addosso vestiti tipici e corone di carta colorata sulla testa, recitando la storia della Natività del Bambino Gesù. Sempre in questo periodo i giovani mettono in scena la natività di Cristo, e la furbizia di Irod, che volendo uccidere Gesu’ decise di sacrificare tutti i bimbi fino al’età di 3 anni. In queste scenette tutti i personaggi sono bambini e giovani.

In Romania, per Natale non manca l’albero in nessuna casa. Questo, di solito è un pino addobbato con palline colorate, lucine, caramelle e cioccolatini avvolti in carte luccicanti, mele e qualche arancia. Sotto questo albero addobbato, Mos Craciun (Babbo Natale) lascia i regali per i bambini.

Le manifestazioni durante le Feste di Natale sono:

-Le feste tradizionali con le vecchie maschere (la capra, l’orso, il pastore, lo zingaro) e le nuove, che insieme, con urli e movimenti divertenti aumentano l’umorismo e l’allegria dando a volte una sfumatura grottesca. Alla fine dell’interpretazione, agli abitanti della casa, le maschere fanno gli auguri per salute, felicità, ricchezza nei campi e di vivere tanti anni.

-La Stella- è un altro colind (canto natalizzo) che inizia ad essere cantato nella Vigilia di natale fino alla Befana. Nella canzone si racconta la storia della Natività.

-“Plugusorul” (= aratrino) è un vero poema che colora le Feste di Capodanno con vari elementi che illustrano l’occupazione principale delle persone che abitano in campagna: l’agricoltura e l’allevamento di animali. Nella Vigilia di Capodanno, gruppi e gruppi di bambini vanno in ogni casa per fare gli auguri ai proprietari. I bambini accompagnano i loro auguri con i tintinni di campane e campanelli.

-Sorcova è un'altra usanza abbastanza diffusa in Romania. Nella mattina del 1 Gennaio i bambini vanno e seminano (simbolicamente) con grano e riso che gettano in casa e verso le persone che ci sono in casa recitando versi del tipo:

Sorcova vesela/ Sorcova allegra

Sa traiti sa-mbatranit /Vivete e invecchiate

Ca un mar, ca un par, ca un fir de trandafir / Come un albero di mele, come un albero di pere, come un ramo di rose

Tare ca piatra, iute ca sageata / Forti come la pietra, rapidi come la freccia

Tare ca fierul, iute ca otelul / Forti come il ferro, veloci come l’acciaio

La anul si la multi ani. / L’anno prossimo e tanti altri anni!

Ultimo aggiornamento Lunedì 08 Febbraio 2016 14:46
 

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