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Miercuri, 23 Octombrie 2013 00:00
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Il campo di lavoro sono loro!”

Romania Workcamp 2013

“C’era una volta…”,

cosi come iniziano tutte le storie, cosi' inizia anche la nostra per il Workcamp. C’era una volta, nell'ormai lontano 1992, un gruppo di giovani italiani che guidati dall'Ing. Dario Coronelli andò in Romania per aiutare la gente e soprattutto per aiutare i bambini dell'orfanotrofio di Slatina. Negli anni poi, i campi si sono diversificati e allargati anche ad altri luoghi della Romania. Questo del 2013 è stato il ventiduesimo campo di lavoro (1992-2013) organizzato dai volontari di Progetti In. “Ogni anno ho la sensazione che l’iniziativa parta dal nulla e si sviluppi solo nei nostri pensieri e nella nostra immaginazione. Poi il tutto diventa realtà con le persone che aiutiamo direttamente sul territorio. Ma tutto questo è possibile grazie al’impegno dei ragazzi che partecipano; il campo di lavoro sono loro”, ci ha detto il Presidente della Onlus Progetti In, Signor Dario Coronelli.

Da tutti i luoghi proposti per accogliere il campo 2013, per la prima volta nella storia dei Workcamp, è stata scelta la Moldova, una regione con tanti problemi causati dalla povertà, mancanza di posti di lavoro, migrazione della popolazione giovane, sopratutto quella femminile alla ricerca di lavoro per sostenere le famiglie e dalla grossa piaga sociale, il consumo esagerato di alcool. Il campo si è svolto in un piccolo paese vicino a Roman, Bacau e Iasi. I giovani volontari sono stati ospitati e hanno svolto le attività a Butea, nella missione di Suor Elisabetta Barolo: una comunità di suore italiane e romene che si occupano di dare una casa a 34 bambini senza famiglia stabile e circa quaranta anziani. I bambini provengono da famiglie colpite dal’alcolismo dei genitori; altri sono bambini rimasti senza le cure dei genitori, perché sono andati all'estero alla ricerca di lavoro; alcune mamme hanno abbandonato i figli o non sono nelle condizioni di prendersene cura. Qualcun altro ha perso i genitori e i servizi sociali li hanno affidati alle suore per prendersene cura. Gli anziani ospiti dalla missione delle suore sono ammalati e non possono rimanere a casa senza cure specifiche o sono da soli e nessuno si occupa di loro. Se all'inizio dei nostri campi in Romania il problema maggiore era l' assistenza ai minorenni, ora a 22 anni di distanza c’è emergenza non solo per l’assistenza ai minori ma anche per gli anziani. Entrambe le categorie sono rimaste sole a causa della migrazione dei genitori / figli andati all'estero alla ricerca di lavoro e con la speranza di far crescere il benessere della famiglia, ma non tenendo più presenti le conseguenze che possono accadere nella famiglia per la loro assenza di lungo termine.

Il nostro gruppo era formato da 19 persone, 14 studenti liceali italiani e 5 accompagnatori di “Progetti In” e dell’associazione “In famiglia”. I giovani volontari provenivano da Milano, Torino, Verona, Trieste, Roma e Palermo. Sabato 24 agosto in mattina presto è iniziata l’avventura del 22-essimo worcamp con partenza da Milano. Abbiamo viaggiato in pulmino, attraverso Croazia, Ungheria con tappa a Budapest, poi siamo entrati in Romania seguendo la via Oradea, Cluj e Vatra Dornei, Suceava e siamo arrivati a Butea, il paese che ci ha ospitati per 2 settimane e dove abbiamo svolto il nostro lavoro. Le attività si sono svolte a Scheia, dove le suore hanno ricevuto in donazione un complesso; un antico edificio di proprietà privata, ora inutilizzato e con vincoli dei beni culturali. Attorno ad esso c’è un’ampia proprietà con terreni agricoli. Qui lavorano diversi volontari che visitano la missione di suora Elisabetta per periodi brevi o meno brevi. Ci sono gli spazi per un nuovo ospedale in costruzione e un edificio per cure odontoiatriche. Quest’ultimo è utilizzato dai volontari della Carovana del Sorriso (http://www.lacarovanadelsorriso.it/); l’edificio è andato distrutto nel’aprile 2013 per un incendio, ma è stato ricostruito rapidissimamente. Noi abbiamo posato il cappotto di isolamento sulla facciata e realizzato le tracce per gli impianti. Nel ospedale in costruzione, abbiamo aiutato nella realizzazione della posa delle armature per le strutture in cemento armato delle fondazioni. Ma i nostri lavori (foto1, foto2, foto3, foto4, foto5) non sono finiti qui! Nel grande orto i nostri volontari hanno collaborato nella durissima raccolta delle patate! Oltre i lavori non sono mancati le gite, i momenti di socializzazione, passare il tempo in modo bello in compagnia degli altri e certamente con qualche sfida di calcio e nella sala di animazione con giochi e balli! Il nostro gruppo ha alloggiato in alcune stanze della casa patronale, arredate con materassi e sacchi a pelo. I pasti sono stati preparati delle suore. La giornata iniziava alle 7 con la sveglia, la colazione (a Butea) alle 7:45, alle 8.15 la meditazione nella cappella delle suore, il lavoro dalle 9 alle 12 a Scheia. Pausa pranzo con panino del muratore, lavoro dalle 14 alle 17. Dalle 17 alle 19 tempo libero. Prima di cena la Messa nella cappella dell’ospedale a Butea, poi la cena nella casa delle suore.

Speriamo di potere tornare a Butea anche l’anno prossimo, con un nuovo progetto per aiutare i bambini e gli anziani.

Grazie ragazzi!

Ultima actualizare în Luni, 09 Decembrie 2013 17:51
 

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